La mappa geopolitica degli incentivi alle traduzioni 2016

Gli incentivi alle traduzioni sono uno degli strumenti principali per favorire la diffusione dell’editoria italiana al di là dei confini nazionali, grazie alla copertura (in tutto o in parte) di uno dei maggiori costi editoriali per gli editori stranieri che vogliono pubblicare un’opera di un autore italiano. 
I dati diffusi dal Ministero degli Affari esteri per il 2016 consentono di aggiornare la mappa geo-editoriale dei Paesi da cui provengono le richieste e verso i quali sono stati destinati i contributi a favore delle traduzioni.

Elaborazione Ufficio studi Aie su dati del Ministero degli Affari Esteri
(in % di titoli; incremento percentuale sull'anno precedente) 

Il primo dato che emerge è la riduzione del 10,4% dell’ammontare complessivo della somma erogata, passata dai circa 196 mila euro del 2014 ai 175.500 euro del 2016. Un calo dello stesso ordine di grandezza di quello già registrato nel 2014: -11,0% rispetto al 2013, anno in cui l’incentivo complessivo era di 220 mila euro. Nel 2016 è cresciuto ulteriormente il numero di Paesi da cui provengono le richieste (42 Paesi contro i 38 del 2014 e i 30 del 2013), mentre è diminuito di circa il 12% il numero di titoli per cui vengono chiesti gli incentivi (136 titoli nel 2016 contro i 154 del 2014). Da una parte quindi assistiamo a un crescente interesse dall'estero verso i nostri autori e i nostri titoli, dall’altra continuano a ridursi gli incentivi complessivi erogati. Molto probabilmente con maggiori contributi alle traduzioni si potrebbero avere risultati migliori e una maggiore penetrazione e diffusione dei titoli italiani all’estero.Nell’attribuzione di questi incentivi anche nel 2016 si è continuato a privilegiare autori e titoli contemporanei rispetto a quelli fuori diritti. Se nel 2013 infatti i titoli fuori diritti rappresentavano il 17,8% del totale nel 2014 il loro numero è diminuito drasticamente arrivando a incidere per il 5,2% sul totale. Nel 2016 la percentuale è solo leggermente aumentata, arrivando all’8,1% del totale dei titoli.

Fonte: Ufficio studi Aie su dati del Ministero degli Affari Esteri

Le aree in cui le richieste di contributi sono più alte continuano a essere quelle europee, sia per quanto riguarda i Paesi dell’Europa occidentale (con il 33,1% dei titoli complessivi, in aumento del 3,2% rispetto al 2014 e il 33,4% dei contributi), sia per quelli che abbiamo definito «Nuovi Paesi europei» (che comprendono i Paesi balcanici dalla Romania alla Croazia, dalla Macedonia alla Bosnia-Erzegovina, all’Ungheria, ma anche Polonia e Lituania). Sono proprio questi Paesi che anche nel 2016 hanno fatto richiesta per il maggior numero di titoli (35,3% del totale), in calo però rispetto al 41,6% del 2014. Seguono, a notevole distanza rispetto ai primi due, i Paesi dell’Asia e dell’Area del Pacifico, dove aumentano sia il numero di titoli (13,2% rispetto all’8,4% del 2014) sia i contributi (15,7%, contro il 12,6% del 2014). Cali in entrambe le voci invece sono registrati per l’area mediterranea (in cui sono inclusi Paesi che presentano oggi situazioni sociali e politiche molto complesse, come la Turchia e l’Egitto). Se nel 2014 era stata fatta richiesta per il 9,7% dei titoli complessivi, nel 2016 questa percentuale è scesa al 4,4%. Per quanto riguarda i contributi erogati, si è passati dal 10,3% sul totale del 2014 al 6,3% del 2016. In aumento rispetto al 2014, seppure con numeri ancora piuttosto piccoli rispetto al totale, il peso del Nord America (5,1% dei titoli nel 2016), dell’America Latina (3,7% dei titoli) e dell’area russa (che comprende anche Ucraina e Bielorussia) con il 5,1% dei titoli totali.Nell’insieme le richieste di traduzioni provenienti da Paesi di lingua inglese (Uk+Usa), traduzioni che permetterebbero un accesso più diretto ad altri mercati internazionali, rappresentano circa l’8,8% delle richieste di titoli da tradurre con numeri assoluti ancora piccoli anche se in crescita: dagli 8 titoli del 2014 ai 12 del 2016. 
Come già evidenziato per gli anni 2013 e 2014, anche l’anno scorso le richieste di contributi provenienti da editori stranieri si sono orientate soprattutto verso opere pubblicate da grandi e medio grandi editori italiani. Si può osservare però un aumento del numero di titoli di piccoli editori italiani interessati dal contributo: se nel 2014 rappresentavano il 12-13% del numero totale, nel 2016 sono diventati circa il 19%.
Da un’analisi dei titoli interessati dagli incentivi emerge la grande attenzione internazionale verso il fenomeno Elena Ferrante. Circa il 10% dei titoli è rappresentato infatti da opere dell’autrice de L’amica geniale e le richieste di traduzione vengono soprattutto dai Paesi europei (dalla Finlandia al Portogallo, dall’Islanda alla Germania) ma anche dalla Corea del Sud.

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