Voto anti-aborto, la decisione Ue per un errore di traduzione

La decisione del Parlamento di Strasburgo di lasciare ai Paesi membri le misure su interruzione di gravidanza e educazione sessuale sarebbe arrivato per una traduzione errata dal portoghese. Deputati francesi e tedeschi hanno votato per sbaglio a favore del testo alternativo.


STRASBURGO - Ci sarebbe un errore di traduzione all'origine della bocciatura della relazione dell'eurodeputata portoghese Edite Estrela sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi dei cittadini europei, un voto che è stato subito definito anti-aborto e che è stato considerato una vittoria dai gruppi di destra. La notizia dell'errore è stata pubblicata dal giornale francese Le Point.fr. 


I deputati francesi e tedeschi avrebbero frainteso la traduzione delle istruzioni di voto, esprimendosi così a favore della mozione alternativa che invece di stabilire l'aborto come un diritto fondamentale, affidava ai singoli Stati membri le decisioni a riguardo. 


La vittoria degli anti-abortisti, contrari al testo della Estrela, era arrivata con soli 7 voti di scarto (334 sì, 327 no e 35 astenuti) dopo che l'eurodeputata portoghese si era alzata per chiedere con forza di non votare la proposta alternativa. Ma l'errore di traduzione ha fatto sì che sembrasse che la Estrela avesse chiesto con forza al parlamento di votare contro il proprio testo. Ma la vicenda surreale è andata avanti dopo il voto: la Estrela si è scagliata contro "l'ipocrisia e l'oscurantismo" dell'aula. Sommersa dai e fischi della destra e applaudita dalla sinistra, la Estrela ha ribattuto "urlate, ma non mi farete tacere". E dopo aver aggiunto di "deplorare i movimenti estremisti e fondamentalisti" ha chiesto che il suo nome fosse cancellato dal testo approvato, concludendo di essere "certa che gli elettori ricorderanno questa vergognosa votazione".


Tra le altre cose, il testo chiedeva ai Paesi membri di "garantire che i professionisti sanitari che praticano l'aborto e svolgono servizi connessi all'aborto non siano perseguibili o penalizzati in virtù di strumenti di diritto penale per aver prestato tali servizi".  Stop anche all'educazione sessuale obbligatoria nelle scuole: Il testo respinto puntava ad "assicurare che l'insegnamento dell'educazione sessuale fosse obbligatorio per tutti gli alunni nelle scuole primarie e secondarie e che a questa materia venisse "dedicato sufficiente spazio nei programmi scolastici".


Attualmente l'aborto è un reato in Irlanda e in Polonia, mentre in Italia l'85% dei medici si oppongono alla pratica grazie all'obiezione di coscienza.