L'arte della traduzione non si improvvisa

Non si impara una lingua traducendola con la propria mentre si può tradurre solo conoscendo la cultura che c'è dietro ogni lingua.

Il saper parlare due lingue non è la stessa cosa di saperle tradurre. La traduzione è un'abilità speciale alla quale i traduttori di professione lavorano intensamente per raffinarla con impegno, molto tempo, e molta pratica.  Agli studenti d’italiano di livello base e medio tradurre vocaboli per cercare di dar un significato alle parole della nuova lingua viene istintivo. Il problema si crea quando non si fermano solo ai vocaboli ma provano a tradurre frasi e paragrafi, anche se l’insegnante spiega e dimostra agli studenti che non possono imparare la lingua traducendo dall’italiano all’inglese e dall’inglese all’italiano per il semplice motivo che molte volte le frasi tradotte non hanno lo stesso senso o significato. Poi ci sono gli studenti “geniali” che conoscono tutti i trucchi del web e che "insegnano" la traduzione all’insegnante dicendo che tradurre è facile, basta andare su “Google translate” copiare e incollare e il tutto viene tradotto automaticamente. Oppure, puntando il mouse su un pezzo da tradurre e usando il “click" destro del mouse si apre una finestra, poi si sceglie “translate” e si traduce automaticamente il tutto in un attimo nella lingua scelta; traduzione non perfetta ma comprensibile.
La traduzione è un’abilità che richiede molta pratica e non funziona con l’apprendimento della lingua. Infatti, la lingua non s’impara traducendo e bisogna spiegarlo e dimostrarlo agli studenti con molti esempi. Ai miei studenti spiego che il computer non essendo un essere umano, non sa pensare e non capisce il significato delle parole e non conosce la cultura italiana, e per poter tradurre bisogna sapere la lingua e la cultura molto bene, quindi ad un livello avanzato. Con molta pazienza e dopo parecchi esempi, gli studenti incominciano a capire ed evitano di tradurre imparando l’italiano concentrandosi sulle quattro abilità di apprendimento: la scrittura, la lettura, l’ascolto e l’orale. 
Tutti i docenti di lingue sanno che il significato è espresso con le parti del discorso. Se paragoniamo l’inglese con l’italiano, ma anche con lo spagnolo e il francese, notiamo subito che l’inglese ha una regola lessicale semplice e distinta SVO, soggetto-verbo-oggetto,  (I study italian), mentre il lessico dell’italiano può essere  SVO (io studio italiano) VO (studio italiano, vado a scuola) OV (lo studio, lo leggo), OVS (mi piace il gelato, mi bisogna la matita).  Per semplificare questo concetto i traduttori scelgono le parole che compongono il lessico, il che ha conseguenze di personificare o d’interpretare metaforicamente all’interno del lessico della propria lingua, le categorie grammaticali interessate dalle parti del discorso. L'evoluzione dal latino alle lingue romanze comporta un cambiamento tipologico del lessico, l’ordine delle parole e i fattori che influenzano la variazione grammaticale. Quindi, gli studenti che traducono, se non conoscono la cultura e le espressioni idiomatiche e modi di dire culturali, scrivono delle frasi, o fanno discorsi senza significato perché non sono in grado di fare distinzione linguistica tra la sintassi, che riguarda principalmente il modo in cui le parole sono messe insieme nelle frasi, e la morfologia, che riguarda principalmente le strutture interne delle parole. Questi distinzioni si possono fare solo a livelli avanzati e sapendo bene le regole linguistiche di diverse lingue.
 Una delle differenze delle lingue è la potenza semantica, cioè le lingue possono quindi esprimere ogni sorta di significati. Lo scopo del traduttore è quello di portare il testo dalla lingua di origine alla lingua di destinazione in maniera tale da mantenere inalterato il più possibile il significato e lo stile del testo, ricorrendo, quando necessario, anche a processi di adattamento, cioè usare vocaboli a volte inventati o cambiando una frase (oppure eliminarla se non si può essere  tradotta) per mantenere il significato tematico e culturale. Parole o espressioni che contengono la parola associata culturalmente creano problemi con il significato della traduzione. Molto importante da ricordare le due definizione linguistiche denotazione e connotazione: Per denotazione si intende un termine della linguistica che distingue il significato principale di una parola, se non si sa il significato di una parola la denotazione è la prima definizione che daranno un dizionario o un'enciclopedia (denotazione=dizionario). Invece alla connotazione, ossia alla carica psicologica associata al termine, può variare a seconda del contesto, quindi della persona, della cultura, della situazione. La stessa parola o parole simili possono avere una connotazione diversa a secondo del luogo o della lingua e non si può tradurre usando il dizionario ma bisogna conoscere la cultura. Perciò, nella traduzione s’incontrano problemi socio-culturali e la traduzione non può non tenere in considerazione l'ambito culturale che la caratterizza.
I problemi socio-culturali presenti nelle frasi, o frasi contenenti nelle parole sono legate a quattro principali categorie culturali: Idee, comportamento, prodotto ed ecologia. Le idee includono le credenze, i valori e l’istituzione;  nel comportamento invece  includono le usanze o abitudini;  nei prodotti  si includono, l’arte, la musica e gli artefatti;  nell’ecologia si includono  flora, fauna, pianure, venti e meteo.
Perciò, possiamo dire che la traduzione è un'arte di scrittura molto complessa che richiede molte conoscenze tecniche in diversi campi: linguistico, grammaticale, lessicalesemantico  e culturale. Per tradurre occorre prima aver capito il testo originale nei suoi diversi contesti e significato. Ogni lingua è costituita da un insieme di parole, cioè da un lessico, il che implica, quando si traduce, due diversi problemi, uno al livello dei significanti, l’altro a livello dei problemi di ordine grammaticale. Le lingue differiscono essenzialmente perciò nella traduzione si incontrano molti problemi di ordine lessicale. La capacità di esprimere significati è l’insieme delle regole grammaticali che ogni traduttore deve rispettare nell’uso della lingua. Per la qualità della traduzione occorre aver compreso i principi di costruzione della lingua e della comunicazione, ma anche della cultura della lingua che si traduce. “La traduzione di fatto si risolve in un oscuro patteggiamento di concessioni, di resistenze, di pretese senza prova di legittimità tra autore e autore.”  -Mario Luzi