Tradurre la cultura: l'esempio di Dante Alighieri

Partendo dal principio secondo il quale la traduzione non è solo il“passaggio” da una lingua all’altra, ma anche da due differenti culture, un traduttore non deve tenere conto solo di regole linguistiche, ma anche di elementi socioculturali.


Se consideriamo infatti testi risalenti ad epoche diverse, non solo molto spesso un parlante nativo avrebbe delle difficoltà di comprensione della propria lingua se si facesse riferimento ad un testo del Medioevo, ma allo stesso tempo sono ampie anche le problematiche legate alla traduzione da una lingua all’altra, tenuto conto del differente contesto culturale.
Se prendiamo come esempio un sonetto dantesco, così come argomentato da Umberto Eco nel suo libro “Dire quasi la stessa cosa”, forse ad una prima lettura siamo convinti di aver compreso appieno il significato della lingua dantesca:

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Potremmo pensare che Dante stia lodando quelli che sembrano la gentilezza e la cortesia, oltre che i buoni costumi della propria donna, la quale è rappresentata come persona umile e delicata nei modi.
Come invece spiega Contini (1979: 166), a parte tante variazioni sintattiche e grammaticali rispetto all’italiano odierno, sul piano lessicale tutte le parole qui evidenziate in grassetto, avevano ai tempi di Dante un significato diverso da quello che attribuiamo noi.

GENTILE: non voleva dire ben educata e di bei modi, ma significava d inobili natali.

ONESTA: si riferiva al decoro esterno.

PARE: non voleva dire sembra o appare, ma bensì si manifesta nella sua evidenza ( Beatrice come manifestazione della potenza divina).

DONNA: voleva dire Domina, nel senso feudale del termine ( Beatrice è la Signora del cuore di Dante).

COSAessere ( superiore).

Pertanto per esplicitare il vero senso nella traduzione, il sonetto andrebbe letto secondo Contini:
Tale è l’evidenza della mobilità e del decoro i colei ch’è mia signora, nel suo salutare, che ogni lingua trema tanto da ammutolire e gli occhi non osano guardarla […]. Essa procede, mentre sente le parole di lode, esternamente atteggiata alla sua interna benevolenza, e si fa evidente la sua natura di essere venuto di cielo in terra per rappresentare in concreto la potenza divina.

Pertanto, per evitare che il sonetto sia tradotto in modo frettoloso, attraverso l’attribuzione del significato priva di un vero e proprio lavoro di traduzione che tenga conto dei criteri filologici, si potrebbe omettere il vero significato delle parole del sonetto ricostruendo una traduzione distante dal contesto culturale di riferimento, in questo caso la lingua dantesca.

Mettiamo a confronto dei passaggi traduttivi in lingua inglese.

La prima è tardo ottocentesca, ed è dovuta a Dante Gabriele Rossetti:

My lady looks so gentle and so pure
When yielding salutation by the way

Le altre appartengono invece ad un contest più contemporaneo. Rispettivamente, Mark Musa e Marion Shore:

Such sweet decorum and such gentle grace
attend my lady’s greetings as she moves
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My lady seems so fine and full of grace
When she greets others, passing on her way


Umberto Eco sostiene che almeno il significato originario di donna e digentile è stato in parte recuperato rispetto all’originale in lingua italiana, e provocatoriamente raccomanda il lettore moderno italiano a non essere troppo frettoloso, aggiungendo una traduzione altrettanto provocatoria di Toni Olcorn ( 2001), la  quale intenzionalmente non rispetta i canoni socioculturali dell’epoca, ma sottende in realtà che la traduzione è un profondo lavoro non solo linguistico ma sopratutto culturale:

When she says he, my baby looks so near,
Yhe fellas all calm up and check their feet.
She hears their whistles but she’s such a cutie,
She walks on by, and no, she isn’t snooty.
You’d think she’d been sent down from the skies
To lay a little magic on us guys.


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